La Shoa vista con gli occhi del poeta

Per approfondire il tema della Shoa quest’anno ho scelto di utilizzare alcune poesie.

Ormai sono molti i film che trattano questa tematica, così, dopo l’ascolto di Guccini – intramontabile – la proposta in classe è un lavoro di gruppo: 6 poesie da analizzare e sulle quali riflettere.

Un ringraziamento a Roberto Sconocchini, che attraverso il suo sito “Docenti virtuali“, ha postato diverse proposte – interessanti e significative – sulla Giornata della Memoria.

LANCIO: Auden, Blues del Profugo

Diciamo che questa città ha dieci milioni d’anime,
alcune abitano in ville, altre in tuguri:
eppure non c’è posto per noi, mia cara,                                                                                                                                          non c’è posto per noi.
Una volta avevamo una terra, la credevamo bella,
cerca nell’atlante e la troverai:
non possiamo andarci adesso, mia cara, non possiamo
andarci adesso.
Nel cimitero del paese cresce un vecchio tasso,
ogni primavera fiorisce tutto:
fiorire non sanno i vecchi passaporti, mia cara, fiorire
non sanno i vecchi passaporti.
Il console ha battuto il pugno sul tavolo e ha detto:
” Se non avete un passaporto siete ufficialmente morti “:
ma noi siamo ancora vivi, mia cara, siamo ancora vivi.
Mi sono rivolto a un patronato; mi hanno fatto sedere;
mi hanno gentilmente chiesto di tornare l’anno prossimo:
ma oggi dove andremo, mia cara, oggi dove andremo?
Sono andato a una riunione; l’oratore s’è alzato e ha
detto:
” Se li facciamo entrare, ci fregano il pane quotidiano”;
parlava di te e me, mia cara, parlava di te e me.
Mi è parso di sentire il rombo del tuono nel cielo;
era Hitler sull’Europa che diceva: “Devono morire”;
oh, pensava a noi, mia cara, oh sì, pensava a noi.
Ho visto un cagnolino in una giacca chiusa da uno spillo,
ho visto una porta aperta e un gatto entrare:
ma non erano ebrei tedeschi, mia cara, non erano ebrei
tedeschi.
Ho passeggiato per il porto e mi sono fermato sul molo,
ho visto i pesci nuotare come se fossero liberi:
a soli tre metri da me, mia cara, a soli tre metri.
Ho attraversato un bosco, ho visto gli uccelli sugli alberi;
non conoscevano politicanti e cantavano a piacere:
non erano gli uomini, mia cara, non erano gli uomini.
Ho sognato un palazzo di mille piani,
con mille finestre e mille porte;
non una era nostra, mia cara, non una era nostra.
Stavo su una grande pianura sotto la neve;
diecimila soldati marciavano avanti e indietro:
cercavano te e me, mia cara, cercavano te e me.”

Motivazioni
Gli studenti affronteranno il tema della disumanità dell’uomo verso l’uomo attraverso l’intuito del poeta, l’artista che lavora con le parole.
Metodologia
Il punto focale della lezione sarà la lettura della poesia di Auden “Blues dei Profughi” cui seguirà un dibattito; si può distribuire il testo un giorno prima ad alcuni studenti che prepareranno una lettura ad alta voce oppure l’insegnante può decidere di optare per una sua lettura. In ogni caso sarà importante sottolineare la musicalità ed il ritmo del testo.
Si può decidere di assegnare alcune domande come lavoro a casa, in particolare la domanda n. 10. Inoltre l’insegnante potrebbe decidere di ampliare la conoscenza generale dell’argomento cui il testo di Auden si riferisce, cioè i profughi Ebrei durante la II guerra mondiale, guidando gli studenti verso i link che proponiamo.
Le domande 7, 8 e 9 possono essere usate per innescare una riflessione sul problema dei profughi nel mondo contemporaneo.
Nota storica
Questa nota è intesa ad aiutare l’insegnante con alcune informazioni generali sul destino dei rifugiati Ebrei dall’Austria e dalla Germania dal 1933 fino allo scoppio della II Guerra Mondiale nel ‘39.
Nei primi anni del regime Nazista molti Ebrei Tedeschi emigrarono trasferendosi nei paesi Europei e nel protettorato Inglese in Palestina.
La situazione cambiò moltissimo dopo il ‘36 ed in particolare nel ‘38 : in questo periodo, mentre l’emigrazione dei rifugiati i Palestina ed in molti dei paesi Europei stava diventando sempre più difficile e le condizioni degli Ebrei in Germania peggioravano, gli Ebrei cominciarono a valutare luoghi più lontani, ad esempio il Sud America.
Tuttavia, mentre la situazione degli Ebrei in Austria divenne disperata dopo l’annessione Nazista del marzo del ‘38 e la Notte dei Cristalli del Novembre dello stesso anno, che colpì gli Ebrei di tutto il Reich, la questione dei rifugiati Ebrei rimase irrisolta.
I paesi del mondo chiusero i loro confini e, a fronte di un piccolo numero di Ebrei a cui fu offerto un rifugio qui o là, la maggior parte di loro rimase bloccata in contesti ostili. Chaim Weizman, 12 anni prima di diventare il primo presidente del novo Stato di Israele, fece questa osservazione nel Dicembre del 1936: “Ci sono due tipi di paesi nel mondo, quelli che vogliono espellere gli Ebei e quelli che non vogliono farli entrare” ( Testimonianza data alla Commissione Peel, Gerusalemme 1936).
Nei loro frenetici sforzi per liberarsi dalla trappola nazista gli Ebrei austriaci e tedeschi emigrarono ovunque poterono; alcuni di loro arrivarono a Shangai, in Cina, uno dei pochi luoghi in cui si poteva entrare liberamente.
Altri tentarono di raggiungere la Palestina di nascosto per aggirare le restrizioni inglesi all’immigrazione.
Si stima che circa la metà degli Ebrei emigrò dal territorio allargato del Reich tra il 1933 e il 1939.
Le loro destinazioni furono soprattutto gli Stati Uniti, Palestina, America Latina e vari paesi dell’Europa Occidentale. I freddi dati statistici non contribuiscono alla comprensione dell’enorme sofferenza personale sopportata da queste persone. Auden scrive il suo testo proprio alla fine di questo periodo e fu questa dolorosa situazione che ispirò “Il blues del profugo”.
Il suo lavoro gravido di significato è un esempio eccellente di come il poeta, con la sua sensibilità, possa aiutare il lettore a capire la straziante esperienza di quei rifugiati.

Domande sul testo

A. La poesia è stata scritta sei mesi prima dell’Inizio della II Guerra Mondiale. Ciononostante il lettore in essa può riconoscere i tre personaggi le cui strade si incroceranno tragicamente nel corso della guerra. Prova a porti i seguenti quesiti:
1. Chi sono le vittime?
2. Chi sono i carnefici?
3. Chi sono gli indifferenti?
2. Quali particolari fattori portano una persona ad appartenere ad uno di questi gruppi?
3. Dei tre gruppi qual è il più vasto? C’è qualche connessione tra la tua risposta e la definizione “La maggioranza silenziosa”?
4. Quale possibile relazione si sarebbe potuta sviluppare tra le vittime e gli indifferenti?
5. Auden presenta differenti situazioni nelle quali i divieti imposti alle vittime le trasformano in profughi. Identifica ed elenca alcuni di questi divieti. Cosa significa essere privato di queste cose?
6. La burocrazia statale è cruciale nella vita dei normali cittadini, molto di più per coloro che sono stati privati della casa. Identifica i vari funzionari e gli oggetti che per Auden rappresentano la burocrazia.
7. Secondo te chi è un profugo? Si può diventare profughi nel proprio paese?
8. Come può la burocrazia statale aiutare i profughi od ostacolarli?
9. Secondo te, un governo oggi dovrebbe prendersi cura dei profughi sul suo territorio? Quale ruolo ha la società nell’assorbire i profughi? Pensa alle scuole, alle associazioni sportive, al movimento scautistico e ad altre organizzazioni del tuo paese.
10. Qui hai una lista di termini tratti dalla poesia; usane almeno la metà in un testo di 60 parole che illustri le idee principali di Auden: atlante, passaporto, console, educatamente, pane quotidiano, ebrei tedeschi, razza umana, migliaia di piani, soldati, Hitler, rombo di tuono.
11. Quale artificio letterario usa Auden in ogni strofa per trasmettere la realtà del mondo dei profughi? Ti colpisce?
12. Auden si sposta dal mondo degli uomini al regno della natura in alcune strofe, comparando in diversi modi il destino dell’uomo con altre creature della terra. Commenta questo paragone tra incombente cattura e libertà.
13. Il poeta usa alcune sorprendenti immagini. Esamina questi esempi e commenta la loro efficacia.
1. fioritura di passaporti
2. ufficialmente morti
3. pesci che nuotano come se fossero liberi
4. un palazzo di mille piani
Note per l’Insegnante
1. Le domande 7, 8 e 9 riguardano ricadute universali del problema dei profughi e, secondo noi, sono importanti per sviluppare una riflessione sul problema . Noi le abbiamo inserite nel corpo delle domande prima che l’attività torni all’analisi del testo.
2. Domanda 2: Le leggi di Norimberga del 1935 fornivano la definizione legale di chi era un Ebreo secondo la visione del mondo Nazista. La differenza tra carnefici ed indifferenti potrebbe aprire una stimolante discussione nella classe.
3. Domanda 4: C’è l’intera gamma dei comportamenti umani, dall’antagonismo al silenzio, agli sforzi eroici per salvare gli Ebrei.
4. Domanda 5: Le risposte possibili sono molte e riguardano i divieti di vivere in città, in una nazione, di rinnovare un passaporto, di spostarsi da un luogo all’altro; senza casa le persone possono essere facile preda dei soldati.
5. Domanda 7: I ragazzi potrebbero lavorare in piccolo gruppo e poi confrontarsi in classe per elaborare la definizione migliore.
6. Domanda 9 : Questa domanda riguarda considerazioni morali ed etiche universali.
7. Domanda11: L’artificio retorico usato da Auden della ripetizione rinforza la sensazione dell’inesorabile progressione verso la morte; il contrasto tra l’impersonalità delle forze dl male con la definizione “mia cara” ripetuta 12 volte sottolinea la difficoltà delle persone che fronteggiano nel loro intimo gli onnipotenti ingranaggi della Storia.

Sei poesie
Destinatari: studenti di Scuola Secondaria di Secondo Grado
Tempi: 2/3 ore circa.
Indice:
• Obiettivi
• Motivazioni
• Metodologia
• Collegamenti ad altri materiali
Testi utilizzati:
• Primo Levi: Shema
• Paul Celan: Salmo
• Pavel Friedman: La farfalla
• Wislawa Szymborska: Ogni caso
• Dan Pagis: Scritto a matita in un vagone piombato
• Martin Niemoller: Prima sono venuti per gli Ebrei

Possibili collegamenti con l’unità didattica ” Insegnare la Shoah attraverso la poesia”, una ricerca di quadri che possono meglio rappresentare il testo poetico analizzato; possono inoltre essere ricercate le canzoni che trattano l’argomento.

Obiettivi
• Analizzare testi poetici esplorando le connessioni tra letteratura e interpretazione pittorica
• Approfondire lo studio della Shoah attraverso la poesia
• Affrontare l’universalità degli insegnamenti che si possono trarre dalla Shoah
Motivazioni
L’idea di usare la poesia per studiare la Shoah deriva dalla convinzione che un contributo personale, quale è un testo poetico, possa essere talvolta più efficace di un contenuto storico nell’ attivare l’interesse iniziale negli studenti; le poesie hanno un punto di vista interno, al loro centro sta la dimensione umana e questo può generare una attenzione più immediata di quella prodotta dall’impersonalità del racconto storico.
Metodologia
I testi proposti possono essere affrontati a grande gruppo sotto la guida dell’insegnante, ma anche affidati agli studenti che li leggono e analizzano in piccolo gruppo e poi li illustrano al grande gruppo, fornendo le loro riflessioni e sollecitando commenti. L’attività, seguita ad un inquadramento storico della Shoah, può servire a facilitare la partecipazione diretta degli studenti, evitando una fruizione passiva delle lezioni di Storia. I suggerimenti per l’analisi che vengono forniti in questa unità possono essere solo lo spunto per altre intuizioni e interpretazioni da parte dei ragazzi.
La scelta dei testi di questa unità copre un lungo lasso di tempo che va da prima a durante e dopo la Shoah, ma non forma un quadro completo del fenomeno storico; i testi sono piuttosto come tessere di un complesso mosaico che raffigurano parti diverse dell’insieme; non sono collegati né interdipendenti tra loro anche se, studiandoli in modo approfondito, si possono cogliere relazioni tra alcuni di essi. I testi affrontano diversi temi, riassunti brevemente nello schema seguente:
Autore Testo Tematica
Primo Levi Shema, L’importanza di parlare alle future generazioni.
Paul Celan Salmo, Rapporto tra Dio e Uomo
Pavel Friedman La Farfalla, Una poesia dal ghetto
Wisława Szymborska Ogni caso, Destino ed empatia.
Dan Pagis Scritto a matita in vagone piombato
Martin Niemöller Prima sono venuti per gli Ebrei, sul problema dei bystanders

Shema / Primo Levi
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi, poeta e scrittore ebreo Italiano, nasce a Torino nel 1919 e studia Chimica Industriale; nel 1943, mentre è partigiano, viene arrestato e deportato ad Auschwitz, dove sopravvive grazie alla sua “utilità” come chimico. Il suo testo più famoso è “Se questo è un uomo”, un classico della letteratura del ‘900, nel quale racconta la sua permanenza ad Auschwitz; altri suoi testi importanti: “I sommersi e i salvati” (1986), “La chiave a stella” (1978), “Il sistema periodico” (1978). Levi, segnato profondamente dall’esperienza della Shoah, si è suicidato nel 1987, poco tempo dopo essere stato ad Acqui per ricevere il Premio TESTIMONE DEL TEMPO, conferitoglinell’ambito dell’Acqui Storia.

Suggerimenti
1. Il testo si divide in 3 parti: la descrizione della Shoah è incuneata tra l’immagine della vita confortevole e normale del dopoguerra e il severo monito degli ultimi versi.
2. L’ultimo verso cita la parte centrale di una preghiera della liturgia ebraica (versi 3.6) ed il titolo della poesia, Shema, è anche la prima parola della preghiera e significa ”ascolta”; la parafrasi che Levi fa dei 4 versi della preghiera fa da sfondo al potente monito alle future generazioni perché educhino i loro figli alla lezione che ci può insegnare la Shoah.
3. La durezza della minaccia racchiusa nei tre versi finali scritti durante il primo anno dopo la liberazione da Auschwitz suggerisce le emozioni che sono in gioco, forse è l’espressione del bisogno di trasformare le terribili esperienze in qualcosa di positivo per le future generazioni.
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1. Comprensione:
1.1 Svolgi la parafrasi del testo                                                                                                                                                            1.2 Individua il tema e il messaggio
2. Analisi del testo:
2.1 Svolgi l’ analisi metrica del componimento mettendone in evidenza le seguenti caratteristiche: tipo di componimento, schema metrico, divisione strofica, tipo di verso (o versi), andamento ritmico.
2.2 Svolgi l’analisi del testo, tenendo conto di: registro, morfo-sintassi, lessico, elementi fonici, individuazione di figure retoriche, ruolo delle figure retoriche all’interno del testo, parole “chiave” all’interno del testo e loro ruolo all’interno del testo, rapporto tra significante e significato.
3. Interpretazione
3.1 Commenta la poesia, evidenziando le tue impressioni e le tue impressioni sui significati e sul messaggio che il poeta ha inteso comunicare


Salmo / Paul Celan
Nessuno ci impasta di nuovo da terra e fango,
nessuno rianima la nostra polvere.
Nessuno.
Che tu sia lodato, Nessuno.
Per amore tuo vogliamo
fiorire.
Incontro a
te.
Un Nulla
fummo, siamo, resteremo
noi, in fiore:
la rosa di Nulla, di
Nessuno.
Con
il pistillo chiaro-anima,
lo stame deserto-cielo,
la corolla rossa
per la parola porpora, che cantammo
al di sopra, oh al di sopra
della spina.

Paul Celan nasce a Czernowitz, in Bucovina, nel 1920; nel 1942 vede i genitori deportati ad Auschwitz, lui sopravvive alla Shoah ma non supera mai il trauma e si suicida nel 1970. Il suo lavoro, acclamato nel mondo, è potente, originale, spesso ambiguo e profondamente tragico.
Suggerimenti
1. Questo testo è stato pubblicato negli ultimi anni di vita dell’autore, quando la sua poesia era diventata sempre più scarna e di ardua comprensione; nondimeno il tema dei rapporti tra Dio e l’Umanità è intuibile.
2. Il titolo della poesia che si riferisce ad una preghiera crea ulteriore tensione con la negazione di Dio del testo.
3. Negli ultimi versi la negatività scaturisce dalla descrizione della rosa non con la sua bellezza ma con la sua arma , “la spina”.
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1. Comprensione:
1.1 Svolgi la parafrasi del testo 1.2 Individua il tema e il messaggio
2. Analisi del testo:
2.1 Svolgi l’ analisi metrica del componimento mettendone in evidenza le seguenti caratteristiche: tipo di componimento, schema metrico, divisione strofica, tipo di verso (o versi), andamento ritmico.
2.2 Svolgi l’analisi del testo, tenendo conto di: registro, morfo-sintassi, lessico, elementi fonici, individuazione di figure retoriche, ruolo delle figure retoriche all’interno del testo, parole “chiave” all’interno del testo e loro ruolo all’interno del testo, rapporto tra significante e significato.
3. Interpretazione
3.1 Commenta la poesia, evidenziando le tue impressioni e le tue impressioni sui significati e sul messaggio che il poeta ha inteso comunicare


La farfalla / Pavel Friedman
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
l’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere di castagno
nel cortile.
Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.

Pavel Friedman era un giovane poeta che viveva nel ghetto di Theriesenstadt; di lui si sa poco ma si presume avesse circa 17 anni quando scrisse questo testo; fu deportato ad Auschwitz dove morì il 29 Settembre del 1944.

Suggerimenti
1. Il testo è stato scritto nel Ghetto di Theresienstadt, il 4 Giugno 1942. la poesia fu trovata in un nascondiglio pieno di lavori infantili, che erano stati nascosti allo sguardo dei carnefici Tedeschi per essere ritrovati dopo la guerra.
2. Il testo alterna ottimismo e pessimismo: gli studenti possono elencare i dati positivi e quelli negativi del testo, scritto da un giovane della loro stessa età.
3. L’attenzione del giovane poeta sulla farfalla può essere simbolica, collocata nel contesto della vita nel Ghetto.
4. L’artista nella sua rappresentazione pittorica gioca sui contrasti di colore, gli scuri ed i chiari seguono l’opposizione tra ottimismo e pessimismo.. che ruolo ha la misura della farfalla? E la sua posizione sul bordo dell’immagine?
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1. Comprensione:
1.1 Svolgi la parafrasi del testo                                                                                                                                                            1.2 Individua il tema e il messaggio
2. Analisi del testo:
2.1 Svolgi l’ analisi metrica del componimento mettendone in evidenza le seguenti caratteristiche: tipo di componimento, schema metrico, divisione strofica, tipo di verso (o versi), andamento ritmico.
2.2 Svolgi l’analisi del testo, tenendo conto di: registro, morfo-sintassi, lessico, elementi fonici, individuazione di figure retoriche, ruolo delle figure retoriche all’interno del testo, parole “chiave” all’interno del testo e loro ruolo all’interno del testo, rapporto tra significante e significato.
3. Interpretazione
3.1 Commenta la poesia, evidenziando le tue impressioni e le tue impressioni sui significati e sul messaggio che il poeta ha inteso comunicare


Ogni caso / Wisława Szymborska
Poteva accadere.
Doveva accadere.
E’ accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

Wisława Szymborska nasce in Polonia nel 1923 e vive a Cracovia. Tra il 1945 e il 48 studia letteratura Polacca e Sociologia nell’Università Jagellona; debutta nel 1945 con la poesia “Szukam Slowa”(Sto cercando una parola) sul quotidiano Dziennik Polski. E’ stata editor, giornalista e traduttrice, è stata insignita del premio Nobel per la Letteratura nel 1996. E’ morta il 1 Febbraio 2012. Questa poesia è uscita nella raccolta “Vista con granello di sabbia”, Adelphi 2009.
Suggerimenti
1. Wislawa Szymborska è stata uno dei poeti più importanti della Polonia dopo la II Guerra Mondiale; lei che aveva 16 anni allo scoppio della guerra ha reso internazionale il dolore delle vittime del Nazismo. Gli ultimi due versi del testo esprimono questa empatia.
2. Il testo vuole anche esprimere come il destino delle vittime fosse legato al caso durante la Shoah; il secondo verso: “a destra, a sinistra” potrebbe riferirsi alla casualità della Selektion, il processo messo in atto sulla rampa ferroviaria ad Auschwitz e Majdanek
3. Gli ultimi versi, ed in particolare il verso “un buco nella rete” sottolinea il piccolo numero dei sopravvissuti, tra cui colui a cui è dedicata la poesia.
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1. Comprensione:                                                                                                                                                                                  1.1 Svolgi la parafrasi del testo                                                                                                                                                            1.2 Individua il tema e il messaggio
2. Analisi del testo:                                                                                                                                                                                 2.1 Svolgi l’ analisi metrica del componimento mettendone in evidenza le seguenti caratteristiche: tipo di componimento, schema metrico, divisione strofica, tipo di verso (o versi), andamento ritmico.
2.2 Svolgi l’analisi del testo, tenendo conto di: registro, morfo-sintassi, lessico, elementi fonici, individuazione di figure retoriche, ruolo delle figure retoriche all’interno del testo, parole “chiave” all’interno del testo e loro ruolo all’interno del testo, rapporto tra significante e significato.
3. Interpretazione                                                                                                                                                                                  3.1 Commenta la poesia, evidenziando le tue impressioni e le tue impressioni sui significati e sul messaggio che il poeta ha inteso comunicare


Scritto a matita in un vagone piombato / Dan Pagis
Qui, in questo convoglio,
io Eva
con mio figlio Abele
Se vedrete mio figlio maggiore
Caino, figlio di Adamo,
ditegli che io

Dan Pagis era uno scrittore Ebreo nato in Bucovina nel 1930; ha trascorso i suoi anni giovanili in un campo di concentramento in Ucraina, da cui riuscì a fuggire. Trasferitosi in Israele insegnò Letteratura Ebraica Medievale all’Università Ebraica di Gerusalemme. E’ diventato una delle voci più importanti nella poesia Israeliana contemporanea; i riferimenti alla Shoah sono spesso obliqui e filtrati attraverso l’uso di immagini bibliche. E’ morto nel 1986.

Suggerimenti
1. In un testo brevissimo di soli 6 versi Pagis riesce a convogliare il dolore ed il terrore della Shoah: nella prima famiglia universale la madre chiede di mandare un messaggio all’altro figlio, e tale messaggio rimane inespresso.
2. Dai brevi versi emergono molti temi: la prima uccisione nella storia dell’Umanità, il bisogno di lasciare testimonianza, il ruolo delle madri e la Shoah.
3. Pagis accenna soltanto all’uccisione del fratello da parte di Caino e il titolo è l’unico luogo nel quale si allude alla Shoah; questo tocco lieve serve a potenziare la forza dei temi nascosti nel breve testo.
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1. Comprensione:
1.1 Svolgi la parafrasi del testo                                                                                                                                                            1.2 Individua il tema e il messaggio
2. Analisi del testo:
2.1 Svolgi l’ analisi metrica del componimento mettendone in evidenza le seguenti caratteristiche: tipo di componimento, schema metrico, divisione strofica, tipo di verso (o versi), andamento ritmico.
2.2 Svolgi l’analisi del testo, tenendo conto di: registro, morfo-sintassi, lessico, elementi fonici, individuazione di figure retoriche, ruolo delle figure retoriche all’interno del testo, parole “chiave” all’interno del testo e loro ruolo all’interno del testo, rapporto tra significante e significato.
3. Interpretazione
3.1 Commenta la poesia, evidenziando le tue impressioni e le tue impressioni sui significati e sul messaggio che il poeta ha inteso comunicare


Prima vennero / Martin Niemöller
Prima vennero per gli Ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero Ebreo.
Poi vennero per i Comunisti
io non dissi nulla
perché non ero Comunista.
Poi vennero per i Sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero Sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.

Martin Niemöller era un religioso e teologo Tedesco, nato in Germania nel 1892. All’inizio sostenne le politiche di Hitler poi si oppose ad esse. Fu arrestato e rinchiuso a Sachsenhausen e poi a Dachau da dove fu liberato dalle truppe alleate nel 1945. Ha continuato la sua carriera religiosa in Germania ed è diventato un noto pacifista.
Suggerimenti
Questo testo, come “ Ogni caso” della Szymborska, rappresenta i bystanders nel contesto umano della Shoah; Niemoller esprime tristezza per il silenzio tenuto di fronte all’aggressione nazista verso gli esclusi.
1. Il messaggio del testo è che i carnefici hanno potuto agire indisturbati senza fronteggiare alcuna opposizione arrestando gli oppositori politici e religiosi del regime.
2. Dal punto di vista storico i gruppi non sono stati perseguitati nell’ordine presentato dal testo, la forza dell’attacco contro gli Ebrei aveva un peso maggiore per alcuni religiosi e questo si riflette nella sequenza presentata da Niemoller.
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1. Comprensione:
1.1 Svolgi la parafrasi del testo                                                                                                                                                                1.2 Individua il tema e il messaggio
2. Analisi del testo:
2.1 Svolgi l’ analisi metrica del componimento mettendone in evidenza le seguenti caratteristiche: tipo di componimento, schema metrico, divisione strofica, tipo di verso (o versi), andamento ritmico.
2.2 Svolgi l’analisi del testo, tenendo conto di: registro, morfo-sintassi, lessico, elementi fonici, individuazione di figure retoriche, ruolo delle figure retoriche all’interno del testo, parole “chiave” all’interno del testo e loro ruolo all’interno del testo, rapporto tra significante e significato.
3. Interpretazione
3.1 Commenta la poesia, evidenziando le tue impressioni e le tue impressioni sui significati e sul messaggio che il poeta ha inteso comunicare

PER L’ANALISI DEL TESTO POETICO
1. Comprensione:

1.1 Svolgere la parafrasi ( riscrittura di un testo mantenendone il significato letterale) del testo

1.2 Individuare il tema (idea centrale del componimento poetico) e il messaggio (consiste nella trasmissione, da parte del poeta, della sua personale visione del mondo e della vita, delle sue esperienze ed emozioni)

2. Analisi del testo (consiste nell’esame del significante, ovvero di tutti i mezzi espressivi e delle tecniche poetiche usate dall’autore per creare stretti legami con gli elementi contenutistici della poesia. Gli aspetti più importanti da individuare sono tre:
• Aspetto fonico timbrico che consiste nell’individuazione delle rime e della presenza di eventuali assonanze, consonanze, onomatopee, allitterazioni ed enjambement, e della loro interpretazione al fine di riuscire a comprendere quale rapporto il poeta ha instaurato tra le scelte foniche e il contenuto. Spesso, infatti, scegliendo suoni aspri, il poeta vuole comunicare sensazioni di sofferenza, mentre usa parole dolci e lineari per comunicare sensazioni serene. Le assonanze, le consonanze, le allitterazioni e gli enjambement sono inoltre usate per attirare l’attenzione su determinate immagini poetiche strettamente collegate con il tema della poesia.
• Aspetto metrico-strutturale che consiste nell’esame di:                                                                                                                 a) Versi, la loro diversa lunghezza porta a capire quale andamento il poeta ha voluto dare alla poesia. Il verso lungo, infatti, permette un andamento più disteso e discorsivo; il verso corto, invece, permette di ottenere un andamento concitato, angosciato e doloroso.                                                                                                                                                           b) Strofe, servono a indicare le parti della poesia e il legame che esiste tra loro, quindi permettono al poeta di creare delle unità di significato ben individuabili.                                                                                                                                           c) Tipo di componimento, serve a individuare come il poeta ha scelto di comunicare il suo messaggio e di sviluppare il suo tema.                                                                                                                                                                                                  d) Tipo di rime, servono all’autore per creare legami tra le parole oppure per sottolinearne l’importanza. Le rime, quindi, contribuiscono a costruire il campo semantico relativo al tema della poesia. L’aspetto metrico-strutturale della poesia permette, inoltre di individuare se il poeta ha rispettato del tutto o in parte le norme della tradizione poetica alla quale appartiene, oppure se ne ha violato alcune regole, o se ne ha istituito di nuove, e se queste hanno assunto particolari significati perché hanno determinato una rottura e una trasformazione importante dei canoni poetici tradizionali.
• L’aspetto lessicale-sintattico e retorico-stilistico, caratterizzato da tre aspetti:                                                                           a) Tipo di sintassi: la scelta prevalentemente a carattere paratattico, cioè per coordinazione, indica che l’autore vuole comunicare attraverso un linguaggio semplice e lineare. La scelta di procedere, invece, per ipotassi, cioè per frasi subordinate, rispecchia la volontà di scrivere in modo più complesso e articolato.                                                                    b) Registro linguistico: aulico cioè alto e ricercato, o quotidiano e colloquiale.                                                                               Generalmente alla sintassi basata sulla coordinazione corrisponde un registro linguistico quotidiano, mentre alla sintassi basata sulla subordinazione corrisponde un registro alto.                                                                                                   c) L’uso di figure retoriche sintattiche, cioè di costruzioni del discorso che non procedono secondo la normale sequenza soggetto – verbo – predicato, ma presentano costruzioni diverse. L’uso di queste figure retoriche permette al poeta di rafforzare l’immagine che vuole costruire e il significato.
3. Inquadramento storico-letterario, approfondimenti e riflessioni
L’inquadramento storico-letterario riguarda la collocazione del poeta e della sua opera in una particolare corrente letteraria; una contestualizzazione storica; una ricerca delle tematiche proprie del poeta; un confronto con altri autori; un’individuazione delle tecniche proprie del poeta o del movimento a cui appartiene e il loro apporto allo sviluppo del linguaggio poetico e un’analisi di movimenti, ideologie, scuole contemporanee all’autore.                                                    Per quanto riguarda gli approfondimenti generalmente viene chiesto di analizzare specificatamente uno degli aspetti evidenziati nella comprensione complessiva, oppure nell’analisi del testo.
Infine, le riflessioni richiedono di formulare giudizi validamente sostenuti da una conoscenza critica dell’autore. Le riflessioni si possono articolare in:                                                                                                                                                – – -giudizi sul tema trattato, cioè se risulta più o meno interessante e perché;                                                                            -valutazioni sull’ideologia e i valori rintracciabili nel testo, che possono essere condivisi oppure no, ma che vanno giudicati, in positivo o in negativo, con il sostegno di argomentazioni convincenti;                                                      -commenti sulle tecniche stilistiche, che non riguarda l’esame delle tecniche stilistiche (già effettuato nell’analisi testuale), ma, piuttosto l’analisi del proprio personale gradimento di determinate scelte espressive del poeta;                    -emozioni personali suscitate dalla lettura della poesia ed eventuali significati nuovi che il lettore ha individuato grazie al proprio punto di vista e alla propria sensibilità.

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